COME FUNZIONA IL TELERISCALDAMENTO

Cos’è e come funziona il teleriscaldamento

Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento centralizzato “a distanza” mediante la vettorizzazione di energia termica prodotta in una o più centrali.

Il calore prodotto nella centrale viene trasferito attraverso opportuni scambiatori al fluido vettore che, per mezzo di tubazioni interrate (dette di mandata), viene trasportato all’interno delle centrali termiche dei singoli edifici dove è utilizzato per scaldare i circuiti secondari degli edifici stessi. Il fluido, una volta raffreddato, viene trasportato attraverso le tubazioni di ritorno alla centrale di produzione, dove viene nuovamente scaldato per essere reimmesso in rete.

Il fluido vettore utilizzato è solitamente acqua che - a seconda della temperatura di esercizio - può essere calda (temperatura variabile da 70°C a 95°C) o surriscaldata (temperatura normalmente compresa tra 100 °C e 140°C). L’utilizzo di acqua surriscaldata consente, a parità di energia termica immessa in rete, l’utilizzo di tubazioni con diametro inferiore, ma richiede una complessità di impianto maggiore, in particolare per quanto riguarda la posa delle tubazioni (delle quali deve essere attentamente progettato il comportamento meccanico per limitare gli sforzi e le dilatazioni termiche).

La generazione di calore in un sistema di teleriscaldamento può avvenire utilizzando diverse fonti. In particolare, il teleriscaldamento consente di sfruttare il calore prodotto in eccesso in alcuni processi produttivi come fonte di riscaldamento: questa è una tra le principali motivazioni che hanno reso il teleriscaldamento/teleraffrescamento l’opzione considerata maggiormente efficiente al fine del risparmio energetico nella nuova direttiva 27/2012 sull’efficienza energetica.

Pertanto l’energia termica in un sistema di teleriscaldamento può provenire:

  • dalla termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani;
  • dalla produzione termoelettrica (cogenerazione di elettricità e calore);
  • dai processi di raffinazione dei combustibili e bio-combustibili;
  • dai diversi processi industriali produttivi.

Inoltre il teleriscaldamento può impiegare molti tipi di fonti rinnovabili:

  • biomasse;
  • geotermia ad alta e bassa entalpia (tramite l’uso di pompe di calore);
  • solare termico.

Un impianto di teleriscaldamento si compone di:

  • centrale di produzione;
  • rete di distribuzione;
  • sottocentrali di scambio termico.